Snoezelen: esplorare con i sensi

Linguaggio e comunicazione

Negli ultimi decenni del secolo scorso vi è stato un momento di confluenza di crescenti attenzioni verso altre forme di linguaggio e in particolare le ricerche relative alla multisensorialità, che possono aiutare la comunicazione con le persone con disabilità intellettiva.
Oggi vi è un generale accordo sul fatto che esplorare con i sensi serva ad allargare la conoscenza e a sviluppare relazioni tra le cose conosciute che aiutano a sviluppare la fantasia.
La fantasia a sua volta stimola la creatività che si accresce con il ricorso a giochi che consentano di esprimersi e quindi aumentare le capacità di comunicazione.

Tecniche di rilassamento

Come si è visto, la percezione di sensazioni e la comprensione del loro significato, dipende, in qualche misura, dalla capacità di integrare e far interagire i vari sensi. Molte persone con disabilità non sanno distinguere bene queste sensazioni e rimangono confuse da ciò che vedono, sentono, assaggiano, annusano, toccano.
Può succedere che alcune persone disabili non riescano a trasformare le proprie esperienze sensoriali in una percezione significativa. La questione è di difficile spiegazione, ma ciò che è importante è invece il fatto che questo comportamento può essere in parte modificato dal terapista mediante  l’utilizzo di tecniche particolari.
I terapisti adottano proprie tecniche, ma è cresciuto l’interesse per l’applicazione di tecniche di rilassamento e stimolazione multisensoriale, come lo Snoezelen, che prevedono ulteriori vantaggi sia in ambito terapeutico che in termini della qualità di vita.
Inoltre vi è un consolidato di esperienze che mostrano come nelle persone con deficit intellettivi il ricorso al canale cenestesico, collegato a sensazioni che vengono alimentate anche da olfatto e gusto (Si legga lo splendido capitolo ”fenomenologia dell’abbraccio” di Galiano, E., 2004, Vecchi fuori, pag. 115) oltre che dal tatto (si vedano le stupende esperienze di comunicazione gestuale riportate da Jean Vanier nelle cerimonie di lavanda dei piedi organizzate nei centri dell’Arche a partire dagli ’80), rispetto ai canali Visivi e Auditivi.

stanza multisensoriale esplorazione con i sensi

Stimolazione plurisensoriale

Tutto ciò ha portato a sviluppare per persone con deficit cognitivi metodologie di stimolazione basate sui cinque sensi e la loro combinazione.
Si veda quanto sviluppato tramite metodologie quali le stimolazioni basali, la Comunicazione Alternativa Aumentativa e la globalità dei linguaggi.
Tra queste metodologie si inserisce anche quella della stimolazione plurisensoriale.
Tale stimolazione viene realizzata in alcuni ambienti dedicati: la progettazione di tali ambienti nasce dalla necessità di trovare uno spazio di osservazione tale da accogliere una serie di soluzioni mirate a stimolare i soggetti su più canali sensoriali.
La possibilità di disporre di luoghi di osservazione e di “sperimentazione” in continuo divenire stimola anche i terapisti alla ricerca di soluzioni e strumenti che possano variare nel tempo e siano pronte ad accogliere specifiche esigenze delle persone in trattamento.
A queste esigenze ha dato risposta un gruppo di terapisti che verso la metà degli anni ’70 hanno sviluppato un approccio che hanno battezzato
“Snoezelen”. Il termine Snoezelen deriva dalla contrazione dei verbi olandesi “snuffelen” e “doezelen” che significano “annusare “(o” esplorare”) e
“dondolarsi”, che evidenziano gli aspetti sensoriali e di rilassamento da cui alcuni terapisti olandesi sono partiti per intraprendere le prime ricerche sulla stimolazione sensoriale.
Snoezelen è un approccio che fa ricorso a tutti e cinque i sensi e alla loro interazione e, a tal fine, utilizza una vastissima serie di effetti luminosi, musicali e uditivi, di aromi e di forme, di superfici tattili. Tali effetti sono prodotti da apparecchi che sono opportunamente attivati dai terapisti in funzione delle caratteristiche dei singoli pazienti.
Il suo fine è quello di suscitare interesse negli utenti e facilitare l’orientamento nel tempo e nello spazio, nel riconoscere i determinati momenti della giornata. Da questi studi è nata la proposta di creare luoghi ad hoc, le stanze Snoezelen.

Strumenti ed innovazione nella realizzazione di spazi snoezelen

Il cammino fin qui tracciato serve ad evidenziare la necessità di un approccio interdisciplinare nella realizzazione di spazi snoezelen, per cercare di creare soluzioni sinergiche che sfruttino sia le indicazioni delle ricerche e metodologie sopra delineate sia le nuove soluzioni tecniche oggi disponibili attraverso operazioni di technology transfer che necessitano di far dialogare sistemi che spesso hanno pochi punti di contatto.
In qusta sfida un aiuto deriva da quanto ottenuto dagli sviluppi del cosidetto design emozionale. Oggi infatti i designers e i produttori di arredi, luci,  materiali privilegiano aspetti di tipo affettivo ed emotivo, per catturare attenzione ed interesse, prescindono sempre più spesso dalla funzione pratica degli oggetti.

Vedere, toccare, ascoltare un prodotto significa stabilire con esso la forma più immediata di rapporto, costituita dal contatto sensoriale.
Viene definito design dell’emozione la recente tendenza della progettazione di oggetti di produzione industriale a concepire nuovi prodotti intelligenti, capaci di attrarre gli utenti e suscitare una loro risposta prima di tutto in termini emozionali.
Il design dell’emozione si ripropone di progettare l’interazione utente-prodotto coinvolgendone anche i risvolti emotivi, per soddisfare appieno le  esigenze collegate con la sfera delle emozioni e sensazioni.
Il design emozionale sfrutta in particolare le proprietà sensoriali di superfici e materiali dei prodotti per comunicare con l’utente trasmettendogli il piacere di utilizzare quello specifico prodotto.

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